giovedì 2 dicembre 2010

mamma o non mamma?

Madri si nasce?

E' scritto nel dna, nel sistema endocrino, sotto pelle, sotto il cuscino?

Tra le mie amiche d'infanzia una sola è diventata madre, a 35 anni.
Psicoterapeuta, tenero figliolo iperattivo, che in una delle mie rare visite mi ha quasi cavato un occhio con la fionda da survivor, mentre i genitori sorridevano orgogliosi, manco fossimo a Salina.

Tra le mie amiche d'università due sole sono diventate mamme, a 35 anni.
Una è decisamente una doppia-mamma-alpha - con una mano imbocca il pupo, con l'altra scrive sul blackberry, mentre ordina al primogenito di stare seduto - e sembra avere programmato alla perfezione la propria routine.
L'altra è una doppia-mamma-partenopea-creativa con mini-figli inglesi, ha una ricrescita di dieci centimetri e sembra sempre sull'orlo di una crisi di nervi, ma poi alla fine si mette a ridere.

Le guardo dall'altro capo del tunnel e ricomincio a domandarmi what's wrong with me?, poi passo a what's wrong with them?, alla fine decido di non prendere posizione. Meglio.

Tra le mie amiche dell'età adulta, fammi pensare...non è possibile...beh, si: nessuna è madre.
Credo ci sia scelte anche per questo.

E sempre più si vanno delineando due fronti: coppie con figli vs coppie senza figli. Per forza. Dopo qualche tentativo di uscita ibrida si è deciso di desistere, per il bene di tutti.

A me i figli delle mie amiche sono pure simpatici.
In particolare sto frequentando quelli anglopartenopei, bilingui. Mi fanno ridere, mi obbligano a riflettere, mi mettono di fronte a me stessa, mi spalancano l'immaginazione, mi fanno dare nomi nuovi alle cose, e credo che questi siano anche gli aspetti che aiutano la mia amica a non sterminarli la notte.

Ma non posso capire fino in fondo. Perchè non ho procreato. Ed è così difficile spiegare alla gente che non ci soffro. Non ci crede nessuno. 

Visto che sono in piena età fertile - secondo i parametri della knowledge economy - per un po' sondano le intenzioni (ci state pensando, vero?), prima in modo discreto, poi in un crescendo di indiscrezione, dopodichè, con aria sempre più perplessa passano alle domande dirette: ma li volete o no, voi, dei figli?

Oppure virano subito verso un imbarazzo colmo di empatia struggente. Glissano. Alzano le sopracciglia. Spalancano sottintesi.

L'aspettativa generale stava raggiungendo picchi isterici, quando abbiamo deciso di comprare due gatti.

Non uno. Due.
(Lo so i gatti non si comprano, si va a salvare quelli abbandonati. Invece noi non solo non facciamo figli, ma compriamo pure gatti di razza).

Di colpo: tutti zittiti.
Stesi.

Poi è ricominciato il brusio.

Surrogatto? Coppia sterile? Lei è stronza? Double income no kids? Vogliono continuare a viaggiare due mesi all'anno? Sono in crisi? Si stanno lasciando? Non fanno più sesso?

Who cares?

Sono tanto carine, e anche loro mi fanno ridere, mi obbligano a riflettere, mi mettono di fronte a me stessa, mi spalancano l'immaginazione, mi fanno dare nomi nuovi alle cose...




Alla gente dico che ho avuto due gemelle pelose.

Così sono contenti, ma rimangono nel dubbio: le neonate soffriranno di irsutismo?


14 commenti:

  1. C'era una volta un gatto di nome Ugo detto Cinquecento (tale fu il suo costo).
    Arrivò nella casa anglopartenopea per sopperire un bisogno di maternità.
    Per la felicità di mamma e papà Ugo poteva dormire nel lettone, mangiare cibi di primissima qualità, fare i suoi bisogni nel bagno padronale, ricevere tantissime coccole..
    Tempo quattro mesi e pam; ecco il primo figlio. Tempo due anni e pam; ecco il secondo figlio.
    Ugo Cinquecento non disse una parola nè un miao: coccole dalle 22:00 alle 22:05, divieto di salire sul letto perchè fin troppo affollato, cibo dal supermercato e cosa ben peggiore..lettiere sul balcone anche a 0°!

    Questo per dire solo che la ricrescita della sua mamma è di soli 5cm......

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  2. Spalancherai mica sottintesi con quel PAM..??
    :-)

    Uuuugo, piccolo gatto pelooooso...povero Ugo, ma aspetta la riscossa!

    Sui centimetri della ricrescita diciamo le cose come stanno: quella di Ugo è di 5cm, la tua è di 10...
    :-)

    (ma ancora per poco, anche tu stai reagendo, no?)

    e fu così che con un post perse tutte le amiche, madri e non!

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  3. cito testualmente "...Surrogatto? Coppia sterile? Lei è stronza?"

    per me la 3a che hai detto!

    (ah!)

    Kativaleo

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  4. ...si può sapere perchè...?

    cioè: argomentiamo un po'?

    grazie, comunque!

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  5. così, perchè mi va ok?
    perchè voi donne dovete sempre avere un perchè pronto in canna?

    kativaleo

    ps W il bunga bunga!!!

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  6. argomentazione non necessaria

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  7. Alberto,

    lo sai che entrare nei blog e lasciare commenti a caso e' sinonimo di scarsa intelligenza sociale e di ancora più scarsa educazione in rete?

    Che cosa hai aggiunto ai contenuti e agli argomenti di questo blog? (mi riferisco ai commenti lasciati random agli ultimi tre post).

    Che ti succede?

    Very very childish, indeed.

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  8. che abbiamo riso un pò?
    madonna come ti prendi sul serio!
    ps io non sono alberto sono katialeo che è diverso!

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  9. io preferisco le gemelle pelose...
    ai pupi rosei...
    anche se i miei due fanno parecchio ridere...
    avevo però pensato di attacargli del pelo posticcio, come surropelo, visto che (se non gli viene l'irsutismo in adolescenza), non saranno mai così morbidi.

    ma come amiche del liceo e poi dell'università, vuol dire che adesso non siam più amiche?

    anyway, la mamma col blackberry e il cucchiaio dice: figlia chi ha spirito di masochismo, chi non ce l'ha fa bene a non figliare.

    per quanto riguarda le uscite ibride... noi le abbiamo abbandonate. O si esce coi pupi o con gli amici. W la baby.sitter.

    Cmq il primo l'ho avuto a 36 anni.

    Quando ci ubriachiamo?
    Tapfa

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  10. Cara Tapfa,

    First of all: amiche DALL'Università IN POI, of course!

    Questa cosa del surropelo posticcio è affascinante, antropologicamente parlando. Mandami foto quando hai operato.

    Dall'esterno, credo che oltre al masochismo ci voglia un gran senso di resposabilità e un livello minimo di maturità. Magari è il contrario: figliando cresci per forza e il senso di responsabilità e la maturità arrivano, scalfendo almeno in parte egoismo e individualismo.

    Le gemelle pelose mi sembrano comunque già un passo in questa direzione, su piccola scala.

    Si tratta anche in questo caso di una rinuncia seppur minima alla libertà. Si attivano vincoli. Devi tenere conto di due esseri che dipendono da te per sopravvivere.

    Ho notato anche il risveglio di un senso di accudimento, che stava probabilmente acquattato somewhere.

    Ma non lo vedo come esercizio o ponte per esperienza più impegnative. Ho l'impressione che a me vada proprio bene così.

    bau, anzi mao

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  11. Sarebbe interessante approfondire l'elemento chiave rappresentato dalle unità feline.
    Meno di due anni fa anche io non riuscivo a capire un certo desiderio o bisogno di procreare che vedevo negli amici più o meno coetanei. Non li sopportavo quando uscivamo la sera: sempre a parlare "tra di loro" di cose da neonati, come se esistesse solo quell'argomento.

    Anche io ho accolto un'unità felina, Franz, nel focolare domestico, non certo per sopperire ad un mio latente desiderio di paternità.
    Fino ai primi due mesi di vita della mia unità umana, Franz era ancora il mio preferito (ancora non mi ero affezionato abbastanza alla ragazzina).

    Tra gli animali domestici preferisco i gatti. I cani li odio. I gatti, soprattutto quelli 'di strada' come Franz, sono autosufficienti e autopulenti e non sono invasivi e rompicoglioni come i cani. Ti fanno stare bene senza neanche rendersene conto, stazionando nei nodi elettromagnetici più dannosi delle nostre case e miagolando con discrezione e signorilità. E si fanno i cazzi loro, lasciandoti comunque la tua libertà in casa.

    Molte amiche o amici, dopo essere diventati genitori, sono cambiate sicuramente in peggio. Però ho capito che si può anche provare ad avere un figlio senza necessariamente dover perdere completamente la propria libertà, i propri interessi o il proprio cervello.
    E poi è sempre meglio che cerchi di tirar su un'unità felina io, che l'ennesimo 'italiano medio' che fa ascoltare ai propri figli solamente 'Il coccodrillo come fa' e gli propina in continuazione i Teletubbies, ignorando programmi strepitosi come Yo Gabba Gabba.

    Saluti.
    Riccardo

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  12. @Riccardo.

    Franz allora non è stato uno stimolatore di paternità-maternità?

    Tipo un child-trigger?

    (e come ha reagito alla novità, btw?)

    Forse io ad un certo punto rimarrò delusa perchè le genelle pelose non potranno andare a scuola e portarmi a casa idee e informazioni sui loro coetanei.

    Ho l'impressione infatti che, oltre ad appagare il bisogno di accudimento e a stimolare l'immaginazione, i figli - diversamente dalle bestiole - siano un modo per rimanere in contatto col presente.

    E forse anche quella cosa un po' retorica di prolungare se stessi verso il futuro, che ha certo origine bio-chimica, nel senso di continuazione della specie.

    Perchè allora qualcuno (..) non sente il bisogno di contribuire alla continuazione della specie?

    Sarà una questione di tiroide o di disturbi della personalità narcisitico-istrionici?

    Nota: io soffro di ipotiroidismo (e temo anche di disturbi della personalità...quindi difficile districarsi..:-)

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  13. Franz ha reagito con delle grandi pisciate in giro per casa.
    Adesso, inoltre, preferisce passare molto più spesso le serate fuori.
    Esce subito dopo cena, senza neanche prendere la giacchetta, quando la babbuina inizia a vagare per il salotto.
    Ultimamente va anche a topi: ce ne ha portato uno in cucina qualche settimana fa. Penso che voglia attirare l'attenzione, facendoci capire che la babbuina, comunque, è un essere inferiore rispetto al felino... almeno per quanto riguarda la catena alimentare.

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